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deep seas
"... si contorcevano
ansimando mentre Scilla li sollevava sulla sua scogliera e lì
alla bocca della sua caverna li inghiottiva crudi—
urlando, tendendo le braccia verso di me,
persi in quella lotta mortale."
Odissea
Fagles 1996 XII.275–79 t
radici affondate nel territorio
Deep Seas nasce a Reggio Calabria, sulla punta più a sud della penisola italiana. La radice dello Stretto è molto forte, perchè l'associazione è frutto di un fortissimo amore per questo territorio particolare, aspro e selvaggio, dove il Mar Jonio e il Mar Tirreno si incontrano, formando un ecosistema rarissimo ed eccezionale, per le sue peculiarità biologiche, ecologiche e fisiche.
Lo Stretto di Messina deve essere considerato il cuore del Mediterraneo, un punto focale di transito e uno dei crocevia più importanti delle culture e dei popoli mediterranei fino ai giorni nostri. Lo Stretto è ben noto fin dal VIII secolo a.C., grazie ai versi del poeta Omero, che ha cantato delle mitiche Scilla e Cariddi nella sua celebre Odissea. Questi mostri leggendari rappresentano i potenti, distintivi fenomeni naturali, come vortici e correnti che vengono generati quotidianamente nello Stretto di Messina.
La forma a imbuto che lo caratterizza e il fondale marino scosceso, che si alza bruscamente da 1.000 a circa 80 metri quasi in verticale, generano l'inusuale risalita di nutrienti e specie marine dalle profondità.
È facile trovare pesci abissali sulla spiaggia dopo una tempesta. Lo stretto è perciò considerato un "paradiso degli zoologi" per la rarità e l'importanza degli ecosistemi e delle specie che qui vivono e le dimensioni eccezionali della maggior parte delle specie. È anche un incredibile punto di osservazione dei flussi migratori degli uccelli, che passano dai paesi africani, e dei grandi pelagici, come tonni, pescespada, delfini e balene.
Proteggere lo Stretto e il territorio che lo circonda è la mission prioritaria di Deep Seas, che utilizza progetti di tutela ambientale per trasmettere nuovi modelli di comportamento, modificando il modo di vedere, vivere e concepire il territorio, utilizzando un nuovo paradigma di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che punta sull’educazione, sulla ricerca e l’innovazione tecnologica per lo sviluppo sostenibile del mare e delle coste.
Conoscere il mare e le sue creature, al di là della ricreazione o della pesca amatoriale, imparare a valutare i problemi di inquinamento, di gestione e di sfruttamento ambientale, capire cos’è il capitale naturale ed il proprio patrimonio ambientale, capire quali funzioni il mare svolga a livello globale, come interagisca con l’atmosfera, come costantemente mantenga un equilibrio chimico, fisico e biologico che permette la vita sulla Terra, sono l’unico modo per realmente comprenderne l’importanza ed il suo valore funzionale.
La comprensione del valore ambientale, sia esso funzionale, sociale o economico, porta ad un cambiamento di prospettiva radicale e la tutela dell’ambiente (in particolare dell’ambiente marino, che a tutt’oggi è ancora per la maggior parte sconosciuto), diventa lo strumento che i ragazzi possono utilizzare per aggregarsi, per fare fronte comune, per creare una propria identità culturale ed un forte sentimento di appartenenza.